Premi e riconoscimenti | Uno studio condotto dal Dipartimento di Farmacia pubblicato dalla prestigiosa rivista "Nature Food"
Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del pomodoro da industriaGli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del pomodoro da industria
Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del pomodoro da industriaGli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del pomodoro da industria
I cambiamenti climatici ridurranno la produzione del pomodoro da industria. Non c’è più tempo da perdere, nella coltivazione del pomodoro da industria concrete azioni devono essere intraprese per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. California, Italia e Cina, producono il 65% della produzione globale e a causa dell’aumento delle temperature subiranno, in media, perdite di resa del 6%. Per contrastare gli effetti delle alte temperature, cercando di mantenere gli attuali livelli produttivi, sarà necessario irrigare di più, ma questo non sempre sarà possibile e pertanto gli attuali areali vocati alla coltivazione del pomodoro da industria potrebbero cambiare. Questi sono i risultati di uno studio condotto grazie ad una stretta collaborazione tra il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Salerno, il Dipartimento di Agroecologia, Centro iClimate, Centro di Bioeconomia Circolare dell’Università di Aarhus, il Dipartimento di Agronomia dell’Università della Purdue, il Dipartimento di Ingegneria Agraria e Biologica dell’Università della Florida, la NASA e il Dipartimento di Ingegneria civile, architettonica e ambientale dell’Università del Texas.
Secondo le proiezioni di questo studio, i cambiamenti climatici rappresentano un grosso problema per l'industria di trasformazione del pomodoro, entro i prossimi 30 anni l'Italia, ad esempio, non sarà più in grado di produrre pomodoro in modo sostenibile, creando grossi problemi all’intera filiera.
Il team di ricerca che ha condotto lo studio a scala globale è composto da Davide Cammarano dell’Università di Aarhus, Sajad Jamshidi dell’Università della Purdue, Gerrit Hoogenboom dell’Università della Florida, Alex C. Ruane della NASA, Dev Niyogi dell’Università del Texas e Domenico Ronga, docente di Agronomia e Coltivazioni Erbacee nei corsi di Agraria, dell’Università di Salerno. Il prof. Ronga con il prof. Cammarano hanno ideato la ricerca e coordinato le attività.
Lo studio mette in luce che intesi sforzi a livello multidisciplinare sono richiesti per cercare di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla coltivazione del pomodoro da industria, salvaguardano interi comparti e filiere che attualmente sono strategiche per i Paesi investigati nello studio.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Food: Cammarano, D., Jamshidi, S., Hoogenboom, G. et al. Processing tomato production is expected to decrease by 2050 due to the projected increase in temperature. Nat Food (2022).
Pubblicato il 7 Giugno 2022